Percorsi che si incontrano - Dicembre 2010

Se il nostro obiettivo era quello di far discutere sui problemi dell’associazionismo culturale e sportivo pensiamo proprio di esserci riusciti. Un atteggiamento critico ed un po’ provocatorio ha attivato una serie di domande cui noi cerchiamo di dare subito una risposta anche approssimativa per effettuare successivamente gli approfondimenti necessari a stabilire le mete possibili e identificare i percorsi per raggiungerle.

In tutti i settori sono molteplici le nuove iniziative promozionali o competitive che nascono dalla passione, pur essendo affette da una certa approssimazione, tuttavia i risultati non sono ancora pari alle aspettative e le novità sono spesso destinata ad esaurirsi. Favorire l’integrazione fra tradizione e innovazione può costituire una soluzione ottimale, il tono altalenante delle righe che precedono è dovuto all’alternarsi in chi scrive di momenti di ottimismo e di pessimismo. Ottimismo, in quanto il favorevole – ed immediato – riscontro ci ha resi ancor più fiduciosi nell’utilità di quel che stiamo compiendo e nella sua capacità di penetrazione vasta ed efficace negli interessi dei fruitori.

Pessimismo, per quel che concerne l’aggregazione e la realizzazione degli scopi e delle motivazioni espresse. I due versanti dell’atteggiamento qui denotato costituiscono invero uno specchio dell’ambito esistenziale in cui viviamo: non mancano le idee, non manca la volontà, talvolta spontanea e generosa, tuttavia non esiste una visione né una opzione d’insieme; ogni individuo si intende e si pone come un frammento che oscilla tra gli altri, pronto ad aderire a valori costruttivi, ma ben presto distolto da paure, interessi minuscoli e fragili egoismi.

È per questo che abbiamo concesso un vasto spazio al Festival della Persona al fine che rappresenti un insegnamento, una riflessione che ci aiuti ad essere persona tra le persone.

Rivista numero 2

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