Convegno AREL: il modello di riforma del Servizio Civile

Si è svolto lo scorso mercoledì 26 Giugno a Roma, un convegno dal titolo “Modello di riforma del Servizio Civile”, organizzato dall’osservatorio giovani dell’Agenzia di Ricerche e Legislazione “Arel” alla presenza di numerosi esperti ed autorità del settore. Nel corso dell’evento l’attenzione dei presenti si è soffermata in particolare sull’importanza acquisita negli anni dal Servizio Civile – Istituto presente, nelle sue varie forme ed espressioni, in almeno 60 paesi del mondo e sulla necessità di consentirne lo sviluppo e la diffusione a livello nazionale e internazionale, per la sua valenza occupazionale, formativa, solidale, integrativa dei servizi di Welfare e di rafforzamento della cittadinanza attiva in tutte le sue sfumature.

servizio civile

Dal punto di vista occupazionale, infatti, il servizio civile volontario rappresenta un importante momento di transizione dalla formazione al mercato del lavoro, nonché un’opportunità di orientamento fondamentale per molti giovani ed un’esperienza di vita utile ai volontari in primis, ma anche alle associazioni che li ospitano ed alla società nel suo complesso.

Gli aspetti formativi sono invece rappresentati dalla partecipazione dei ragazzi coinvolti a contatti e reti con ambienti diversi e nuovi, dalla possibilità offerta dal servizio di mettersi alla prova, di sperimentare, di accrescere le proprie potenzialità e di entrare in contatto con il “Mondo degli adulti”.

Da non sottovalutare, infine, la dimensione solidaristica e di Welfare del Servizio Civile, dal punto di vista dei valori acquisiti e diffusi dai volontari, ma anche e soprattutto per la possibilità offerta di tenere in piedi in modo stabile e continuativo servizi che, per via della crisi e della carenza di risorse finanziarie e umane, potrebbero altrimenti venir meno.

Il Servizio Civile, infine, se gestito e valorizzato in modo adeguato, rappresenta un enorme strumento di educazione alla cittadinanza, ovvero un sistema in grado di formare cittadini consapevoli, sensibili alle esigenze della comunità, capaci di guardare oltre la dimensione locale dei problemi grazie ad una nuova e più ampia prospettiva globale.

Da qui la necessità di mantenere vivo il Servizio Civile al di là della crisi e della carenza di fondi, valorizzandone le potenzialità e promuovendo nuovi canali di attivazione dell’Istituto, cercando di superare le barriere oggi costituite dalle difficoltà strutturali e finanziare delle Associazioni, soprattutto di quelle di piccole dimensioni, e la visione diffusa del volontario quale “Tappabuchi”, spesso catapultato in realtà prive di progettualità, con un frequente impiego estemporaneo delle risorse, a volte abbandonate a sé stesse, senza il supporto e l’affiancamento di personale interno ed esperto nell’affrontare impegni e priorità quotidiani.