Convivere Carrara Festival 2015 e il Cafè Philo

Il Cafè Philo è una libera discussione su temi di attualità o riguardanti la sfera dell’individuo. Si svolgono in luoghi pubblici e sono aperti alla partecipazione di chiunque sia interessato, senza alcuna limitazione di cultura, formazione o orientamenti personali. In questi dibattiti non “si parla” di filosofia, “si fa” filosofia.

Radici, cultura e identità.

In tedesco esiste un termine che non ha un corrispettivo in italiano: Heimat. Si traduce “Casa”, “Piccola patria”, e indica il territorio in cui “ci sentiamo a casa” perché lì si è nati o vi si parla la lingua degli affetti.

Oggi l’essere umano si sradica, con violenza o per scelta, perde l’appartenenza ad una patria. Le radici, nella radura dell’Essere, non hanno più un fondamento, cercano e trovano con sofferenza un’altra strada. L’uomo al centro del mondo, l’identità forte, si decentra dal suo asse, si sospende. Di fronte alla bancarotta di tutti i nazionalismi il radicamento diventa il presupposto ontologico necessario affinché nella nuova “città degli uomini” il sociale, regno dell’Uomo, possa essere riscattato, o almeno parzialmente trasformato.

Gli uomini, esseri ontologicamente costituiti nell’obbligo, riuniti in piccole o grandi patrie, possono mettere radici, riconoscendosi vicendevolmente portatori di obblighi, di compassione. Radici che si torcono con dolore verso i punti cardinali, perché l’uomo ha bisogno di un riferimento, di un luogo per affermare la propria identità. L’uomo sospeso, nell’essere senza patria, senza identità si annulla e in questo annullamento avviene la metamorfosi, giace con la faccia a terra (il corpo nel mare) e diventa Nessuno nel tutto.

La metamorfosi è naturale. Nello sradicamento, nell’annientamento più profondo avviene il riconoscimento di se stessi, della propria essenza di uomo. L’uomo si sofferma in questo eterno divenire, in questo fluire dinamico, esce dal cerchio, sospende le proprie radici per nascere nuovamente ad una, a cento nuove vite. Se sradicare gli altri è il più crudele dei delitti, sradicare se stessi è la massima conquista. Conquista, speranza, libertà.

Modererà Sara Montenegro, Dott.ssa in Filosofia e Antropologia presso l’Università di Pisa, laureata con la prof.ssa Paola Bora e con tesi specialistica in Etica ed Economia del dono, con riferimento a Marcel Mauss e al movimento della Decrescita di Serge Latouche. Professional Counselor, iscritta dal 2013 ad Assocounseling, ha partecipato a numerosi convegni ed eventi, promuovendo le Pratiche Filosofiche come nuova forma di dialogo per la ricerca del Sé.

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