Emergenza Covid-19. Dpcm 13 ottobre 2020. Novità per gli enti del terzo settore

Fra le misure introdotte dal nuovo Dpcm, in vigore dal 14 ottobre con l’intento di contrastare l’aumento dei contagi da coronavirus nel nostro Paese, numerose sono quelle che riguardano gli enti del Terzo settore. Per semplicità e chiarezza, cercheremo di sintetizzarle qui di seguito per punti.

  1. Obbligo di utilizzo di mascherine all’aperto e al chiuso (in luoghi diversi dalle abitazioni private) e all’aperto qualora non sia garantita la possibilità di isolamento costante rispetto a persone non conviventi, sempre nel pieno rispetto dei protocolli e delle linee guida anti-contagio previsti per le attività economiche, produttive, amministrative e sociali e per il consumo di cibi e bevande.
    Sono esclusi dall’obbligo di indossare la mascherina i soggetti che stanno svolgendo attività sportiva, i bambini di età inferiore ai sei anni, i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina e tutti coloro che per interagire con loro si trovino nella medesina incompatibilità.
    È inoltre fortemente raccomandato l’uso dei dispositivi di protezione anche all’interno delle abitazioni private in presenza di persone non conviventi, sempre e comunque nel rispetto dell’obbligo di rispettare il divieto di assembramento e di mantenere una distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro.
  2. Minori e attività ludiche, ricreative e educative. L’accesso dei minori ai parchi, alle ville e ai giardini pubblici è soggetto al rispetto del divieto di assembramento e della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro; è consentito l’accesso dei minori, anche accompagnati da familiari o da altre persone abitualmente conviventi o deputate alla loro cura, ad aree gioco all’interno di parchi, ville e giardini pubblici, per svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto; è consentito l’accesso di bambini e ragazzi a luoghi destinati allo svolgimento di attività ludiche, ricreative ed educative, anche non formali, al chiuso o all’aria aperta, con il supporto di operatori cui affidarli in custodia e con obbligo di adottare appositi protocolli di sicurezza predisposti in conformità alle linee guida del Dipartimento per le politiche della famiglia
    Le istituzioni scolastiche continuano a predisporre ogni misura utile al regolare svolgimento dell’anno scolastico 2020/2021 (anche con modalità a distanza); allo stesso modo, nelle Università lo svolgimento delle attività didattiche e curriculari sono svolte nel rispetto delle relative prescrizioni.

  3. Svolgimento di attività sportiva. Rispetto allo svolgimento dell’attività sportiva e motoria all’aperto o al chiuso e alle competizioni sportive il dpcm prevede, in particolare, limitazioni concernenti la presenza del pubblico e le modalità di svolgimento degli sport di contatto e al necessario rispetto delle norme di distanziamento sociale e del divieto di assembramento.
    Nello specifico, è consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto, anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, qualora accessibili, nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l’attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività, salvo che non sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti.
    Per gli eventi e le competizioni sportive degli sport individuali e di squadra ‒ riconosciuti dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni), dal Comitato italiano paraolimpico (Cip) e dalle rispettive federazioni, ovvero organizzati da organismi sportivi internazionali ‒ è consentita la presenza di pubblico a determinate condizioni:
    1. Con una percentuale massima di riempimento del 15% rispetto alla capienza totale e comunque non oltre il numero massimo di 1000 spettatori per manifestazioni sportive all’aperto e di 200 spettatori per manifestazioni sportive in luoghi chiusi;
    2. Esclusivamente negli impianti sportivi nei quali sia possibile assicurare la prenotazione e assegnazione preventiva del posto a sedere;
    3. con adeguati volumi e ricambi d’aria;
    4. a condizione che sia assicurato il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro sia frontalmente che lateralmente, con obbligo di misurazione della temperatura all’accesso e l’utilizzo della mascherina a protezione delle vie respiratorie.

      Le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, che partecipano alle competizioni predette, sono consentite a porte chiuse, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive federazioni sportive nazionali.
      L’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere svolte presso palestre, piscine, centri e circoli sportivi, pubblici e privati, ovvero presso altre strutture ove si svolgono attività dirette al benessere dell’individuo attraverso l’esercizio fisico, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento.
      Per quanto attiene agli sport di contatto – che saranno individuati con provvedimento del Ministro dello Sport – è consentito, da parte delle società professionistiche e ‒ a livello sia agonistico che di base ‒ dalle associazioni e società dilettantistiche riconosciute dal Comitato olimpico nazionale italiano (Coni) e dal Comitato italiano paraolimpico (Cip), nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate ed enti di promozione sportiva, idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi. Sono invece vietate tutte le gare, le competizioni e tutte le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere amatoriale.
      Per consentire il regolare svolgimento di competizioni sportive nazionali e internazionali organizzate sul territorio italiano da federazioni sportive nazionali e internazionali, discipline sportive associate o enti di promozione sportiva riconosciuti dal Coni o dal Cip, che prevedono la partecipazione di atleti, tecnici, giudici e commissari di gara, e accompagnatori provenienti da Paesi per i quali l’ingresso in Italia è vietato o per i quali è prevista la quarantena, questi ultimi, prima dell’ingresso in Italia, devono avere effettuato un test molecolare o antigenico per verificare lo stato di salute. In caso di esito negativo del tampone i soggetti interessati sono autorizzati a prendere parte alla competizione sportiva internazionale sul territorio italiano, in conformità con lo specifico protocollo adottato dall’ente sportivo organizzatore dell’evento.
  4. Attività dei centri culturali e sociali. Le attività di centri benessere, di centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza che sono erogate nel rispetto della vigente normativa), di centri culturali e di centri sociali sono consentite a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi.
  5. Disabilità. Le attività sociali e socio-sanitarie erogate dietro autorizzazione o in convenzione, comprese quelle erogate all’interno o da parte di centri semiresidenziali per persone con disabilità, a carattere socio-assistenziale, socio-educativo, polifunzionale, socio-occupazionale, sanitario e socio-sanitario vengono riattivate secondo piani territoriali, adottati dalle Regioni, assicurando attraverso eventuali specifici protocolli il rispetto delle disposizioni per la prevenzione dal contagio e la tutela della salute degli utenti e degli operatori.
    Le persone con disabilità motorie o con disturbi dello spettro autistico, disabilità intellettiva o sensoriale o problematiche psichiatriche e comportamentali o non autosufficienti con necessità di supporto, possono ridurre il distanziamento sociale con i propri accompagnatori o operatori di assistenza, operanti a qualsiasi titolo, al di sotto della distanza prevista. 

Il Dpcm introduce inoltre limitazioni allo svolgimento di manifestazioni pubbliche (consentite soltanto in forma statica), alle attività di sale gioco, sale scommesse e sale bingo e agli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto e sale cinematografiche (da svolgersi secondo precise indicazioni).

Sono state anche previste restrizioni allo svolgimento di feste (al chiuso e all’aperto) con precise indicazioni sul numero massimo di partecipanti e prescritte condizioni specifiche per l’accesso al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, come quello ai luoghi di culto, al fine di evitare assembramenti di persone. Per lo svolgimento di attività economiche al dettaglio e delle attività dei servizi di ristorazione (quest’ultime consentite entro precisati limiti temporali) sono state introdotte specifiche misure.

Il decreto regola infine l’erogazione del trasporto pubblico locale e di linea (affidando al presidente della Regione la relativa programmazione funzionale a contenere l’emergenza), lo svolgimento delle attività professionali (da attuarsi anche mediante il lavoro agile) e quelle di competenza degli stabilimenti balneari e delle strutture recettive. In merito agli spostamenti da e per l’estero sono state introdotte specifiche disposizioni, soprattutto rispetto agli obblighi di dichiarazione all’ingresso nel territorio nazionale dall’estero (con riferimento alla sorveglianza sanitaria ed all’isolamento fiduciario) ed all’obbligo di sottoporsi a test molecolare o antigenico a seguito dell’ingresso nel territorio nazionale dall’estero.

Si tratta di misure spesso particolarmente restrittive, mirate all’introduzione di regole e comportamenti volti a limitare per quanto possibile il rischio di contagio e di ulteriore diffusione del Covid-19 su tutto il territorio nazionale. Anche gli enti del terzo settore, da sempre attenti al benessere ed alla salute delle persone e delle famiglie sono chiamati a garantire il massimo impegno in questa direzione.

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