Proroga Iva decennale: le novità fiscali per il Terzo settore

I Punti Chiave

Il panorama normativo per gli Enti del Terzo Settore (ETS) si arricchisce di importanti misure. Il Decreto Legislativo n. 186 del 4 dicembre 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 12 dicembre, introduce correzioni e semplificazioni. Tali novità puntano a rendere l’adeguamento alla riforma fiscale più sostenibile. L’obiettivo è supportare le organizzazioni con finalità civiche e solidaristiche.

La proroga Iva che rimuove l’incertezza

La misura più rilevante è la tanto attesa proroga Iva decennale. Si rinvia il passaggio dal regime di “esclusione” a quello di “esenzione” per gli enti non commerciali associativi. La scadenza è posticipata dal 1° gennaio 2026 al 1° gennaio 2036.

Questo rinvio era cruciale per ridurre l’incertezza amministrativa. Il passaggio avrebbe richiesto l’apertura della Partita Iva per molti ETS. Questa mossa concede tempo per un’adeguata maturazione del diritto fiscale europeo. La misura elimina un oneroso impatto burocratico immediato sugli enti non commerciali.

Semplificazioni e nuove soglie per APS e ODV

Diversi aspetti di notevole interesse diventeranno operativi dal 1° gennaio 2026.

  • Innalzamento del Regime forfettario: Viene alzata la soglia per accedere al regime forfettario dedicato a Odv (Organizzazioni di Volontariato) e Aps (Associazioni di Promozione Sociale). Il limite sale a 85.000 euro. Questo adeguamento interviene su due norme chiave. La soglia in precedenza era fissata a 65.000 euro (D.L. 146/2021) e a 130.000 euro (Codice del Terzo Settore art. 86).
  • Esoneri dagli obblighi di Certificazione: La disciplina del regime forfettario per Odv e Aps è semplificata. Viene eliminato l’obbligo di certificazione dei corrispettivi. L’esonero si estende anche alle cessioni e prestazioni delle APS e ODV in regime forfettario. Tale misura era già prevista per le associazioni sportive dilettantistiche.

Altre misure fiscali chiarificatrici e di vantaggio

Il Decreto Legislativo interviene anche su altri fronti fiscali specifici.

  • Plusvalenze e mutamento di qualifica: Il nuovo art. 79-bis del Codice del Terzo Settore (CTS) introduce una norma sulle plusvalenze. In caso di mutamento di qualifica fiscale, è possibile la sospensione della plusvalenza. Questa opzione è valida finché i beni strumentali restano destinati alle attività statutarie.
  • Iva agevolata per imprese sociali: Le Imprese sociali costituite in forma societaria beneficiano dell’Iva agevolata al 5%. Questa aliquota si applica alle prestazioni socio-sanitarie specifiche. Ne fanno parte ricovero, cura, assistenza domiciliare o ambulatoriale a favore di anziani e disabili. Questa estensione allinea le Imprese sociali alle cooperative sociali e consorzi.
  • Detrazione Iva per Enti non commerciali: Viene chiarito il regime di detrazione Iva per gli acquisti promiscui. La detrazione è ammessa solo per la quota imputabile all’attività economica. Viene introdotto l’obbligo di contabilità separata. La distinzione è richiesta tra attività soggette a Iva e attività non soggette.
  • Aggiornamenti per lo sport dilettantistico: La normativa (L. 398/1991) viene aggiornata per includere le “associazioni e società sportive dilettantistiche” (D.Lgs. 36/2021). Viene confermato il limite di 400.000 euro di ricavi commerciali. Questo tetto massimo consente l’accesso al regime fiscale agevolato per lo Sport dilettantistico.

La prossima sfida: chiarimenti operativi

Queste disposizioni fiscali, attese da tempo, promettono una più semplice attuazione del nuovo regime. Tuttavia, resta aperta una necessità cruciale per il Terzo Settore. Un intervento interpretativo organico da parte dell’Agenzia delle Entrate è più che mai urgente. Sono attese indicazioni operative chiare su decorrenze e adempimenti. Questo è fondamentale per una completa e serena transizione alla nuova fiscalità.

Torna in alto