Social Bonus

Con un decreto direttoriale siglato tra la direzione generale del Terzo settore e della responsabilità sociale delle imprese e la direzione generale dell’innovazione tecnologica, delle risorse strumentali e della comunicazione lo scorso 7 luglio, sono resi disponibili i documenti per la presentazione e la rendicontazione dei progetti beneficiari del c.d. Social Bonus dedicati al recupero di beni immobili pubblici inutilizzati e di beni mobili o immobili confiscati alla criminalità organizzata con l’impiego di donazioni di persone fisiche o enti.

Nello specifico, la misura del Social Bonus prevista dall’art. 81 del dlgs 117/17 istituisce un credito di imposta del 65% per le donazioni di persone fisiche e del 50% per le donazioni di enti o società, purché l’ente del Terzo settore (Ets) beneficiario, iscritto regolarmente al RUNTS, utilizzi tali importi per progetti mirati al recupero dei beni mobili o immobili indicati.

Perché tale agevolazione fiscale, che esclude per il donatore le altre agevolazioni sulle donazioni, possa essere applicata al donatore è necessario che gli Ets beneficiari utilizzino il bene esclusivamente per lo svolgimento di attività di interesse generale dell’art. 5 dlgs 117/17, con modalità non commerciali.

Per agevolare questa importante azione di sostegno al fundraising degli enti del Terzo Settore, la modalità che il Ministero prevede per la presentazione dei progetti, contenuta nel regolamento operativo della misura del decreto n. 89 del 23 febbraio 2022, è quella della richiesta “a sportello”.

Ogni anno entro le scadenze del 15 settembre, 15 gennaio e 15 maggio, i progetti potranno essere presentati al Ministero del Lavoro e Politiche Sociali perché la commissione ministeriale individuata ad hoc ne valuti l’ammissibilità. Pertanto, il prossimo 15 settembre sarà la prima finestra utile per la presentazione dei progetti da finanziare con la misura del Social Bonus.

La modulistica, approvata dal decreto, presente sul portale servizi.lavoro.gov.it nella sezione “Social bonus”, si compone di uno schema di cronoprogramma delle attività progettuali trimestrali, di una istanza per l’ammissione del progetto, con format di eventuale dichiarazione di partenariato se previsto e infine di modelli di rendicontazione intermedi trimestrali e un rendiconto finale, sia per le entrate da erogazioni liberali da privati che per i fondi pubblici erogati purché utilizzati per il recupero.

Alla richiesta di ammissione, come già previsto dal regolamento operativo del decreto n. 89 del 23 febbraio 2022, oltre alla documentazione del decreto n. 118 dovranno essere allegati: l’elenco delle generalità degli amministratori dell’ente, la copia dello statuto (o indicazione del sito da cui è scaricabile), la copia del documento di identità del sottoscrittore, almeno due fotografie del bene oggetto dell’intervento, una scheda descrittiva del progetto, con richiamo alle attività di interesse generale che vi si andranno a svolgere, dei beneficiari diretti delle attività e del loro numero, unitamente a eventuale previsione della valutazione dell’impatto sociale degli effetti, un computo metrico – estimativo dei costi e la copia del provvedimento amministrativo di assegnazione del bene.

Nella dichiarazione sostitutiva allegata al decreto, inoltre, dovranno essere dichiarati dal richiedente tutti i requisiti soggettivi previsti per poter accedere: la qualifica di ente del Terzo Settore con indicazione della sezione di iscrizione nel registro unico nazionale del Terzo settore (Runts), l’idoneità dei poteri del legale rappresentante dell’ente a proporre il progetto, l’insussistenza, nei confronti del rappresentante legale e dei componenti degli organi di amministrazione dell’ente, delle cause di divieto, di sospensione o di decadenza per misure di prevenzione personali, la regolarità’ contributiva dell’ente, la regolarità’ dell’ente riguardo agli obblighi relativi al pagamento delle imposte e l’adempimento dell’obbligo di assicurazione dei volontari di cui all’articolo 18 dlgs 117/17. Tali requisiti devono essere posseduti anche da tutti gli eventuali enti partner.

Le uscite da rendicontare per il progetto sono collegate alle diverse tipologie di attività realizzate che si sono rese necessarie per il recupero di beni: progettazione e direzione, rilievi, manutenzione, ristrutturazione e restauro, sistemazione degli spazi esterni, realizzazione di impianti e allestimenti e funzionamento del bene.

La domanda va presentata esclusivamente attraverso la piattaforma dedicata, cui è possibile accedere attraverso lo Spid del legale Rappresentante.

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