Museo Civico di Oleggio: la nuova “Sala del Doratore” celebra l’arte di Ferrario
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- Articolo di Novara
- 2x1000 ANCoS, Progetto di restauro
Il 30 maggio 2025 il Museo Civico “Carlo Giacomo Fanchini” di Oleggio ha presentato al pubblico la Sala del Doratore “Quirino Ferrario”.
Questo evento, simbolico e culturale, si è inserito nel programma per il 50° anniversario della fondazione del museo, nato nel 1974 e aperto ufficialmente nel 1975.

Il Museo Civico “C.G. Fanchini” di Oleggio: una storia da celebrare
Il Museo Civico di Oleggio, intitolato al suo fondatore Cav. Carlo Giacomo Fanchini, è una delle istituzioni culturali più significative della provincia di Novara. Con una collezione di oltre 100.000 pezzi e circa 40 ricostruzioni di ambienti, rappresenta un punto di riferimento per la conservazione della memoria storica e delle tradizioni locali. Il 2025 segna il 50° anniversario della sua apertura al pubblico, un traguardo celebrato con una serie di eventi, tra cui l’inaugurazione della Sala del Doratore.
La Sala del Doratore “Quirino Ferrario”: un tributo all’arte artigiana novarese
La nuova sala, realizzata grazie al sostegno di ANCoS APS Novara attraverso i fondi del 2×1000, è dedicata a Quirino Ferrario, maestro doratore novarese attivo tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. L’allestimento offre ai visitatori l’opportunità di ammirare strumenti originali, materiali autentici e manufatti provenienti dalla storica officina della famiglia Ferrario, ricostruendo ambienti di lavoro e fasi del processo doratorio.

Chi era Quirino Ferrario?
Quirino Ferrario (1870-1920) fu un artigiano di straordinario talento che, nel corso del 1900, rilevò l’avviata bottega artigianale di Gaudenzio Ravetta, fondata all’inizio del XIX secolo in vicolo Palazzo Civico, ora Piazza Gramsci, a Novara. Sotto la sua guida, la ditta divenne una delle imprese di doratura più rappresentative dell’intera provincia, introducendo lavorazioni d’avanguardia e acquisendo commesse sempre più importanti.
La Ditta di Doratura Ferrario: un’eccellenza novarese
Nel 1914, Arturo, figlio di Quirino, entrò in ditta come apprendista. Dopo un periodo di crisi legato alla Prima Guerra Mondiale, tra il 1921 e il 1924, la ditta eseguì importanti lavori come la tinteggiatura di Casa Bossi, mantenendo le colorature iniziali di Antonelli. Nel 1925, nacque la premiata ditta “Quirino Ferrario di Arturo Ferrario”, che ottenne subito un grande successo, culminando nel 1932 con la doratura della statua del Salvatore posta sulla cupola della Basilica di San Gaudenzio a Novara.
Il progetto ANCoS APS: il 2xmille per la cultura
Il recupero e l’allestimento della Sala del Doratore sono stati resi possibili grazie al progetto finanziato da ANCoS APS Novara attraverso i fondi del 2×1000. L’obiettivo è valorizzare e tramandare il patrimonio della doratura artistica, con un focus particolare sulle antiche tecniche manuali.

La sala si propone come spazio didattico adatto a studenti, famiglie e studiosi, offrendo un’occasione unica per conoscere la storia dell’arte doratoria e le sue evoluzioni nel tempo.
Il valore della Doratura nella Tradizione Locale
La doratura è “raccontata in sala” attraverso due delle tecniche più diffuse: la doratura a guazzo, più antica, che prevede l’uso di foglia d’oro e bolo; e la doratura a missione, applicata a freddo, usata per superfici lisce e metalli.

Queste tecniche, illustrate attraverso supporti interattivi, permettono ai visitatori di comprendere l’abilità e la precisione richieste in questo mestiere.
Una sala, da molti significati: cultura, identità, continuità
L’inaugurazione della Sala del Doratore rappresenta non solo un tributo a Quirino Ferrario, ma anche un’occasione per riflettere sull’importanza della tutela del patrimonio artigiano. La sala diventa un luogo di memoria e di educazione, dove le nuove generazioni possono apprendere e apprezzare le tradizioni che hanno contribuito a definire l’identità culturale del territorio novarese.
La Sala del Doratore “Quirino Ferrario” al Museo Civico di Oleggio è un esempio virtuoso di come la collaborazione tra istituzioni e comunità possa valorizzare il patrimonio culturale locale. Attraverso l’esposizione di strumenti originali e la narrazione di una storia artigiana d’eccellenza, la sala offre ai visitatori un’esperienza immersiva nell’arte della doratura e nella storia di un territorio ricco di tradizioni.