Volontariato: riconosciute le competenze acquisite
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- Articolo di Ancos
- Servizio Civile, Terzo Settore
Il volontariato non è solo solidarietà e impegno civico. È anche formazione personale e crescita professionale. Con il nuovo decreto interministeriale del 31 luglio 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, le competenze acquisite durante l’attività di volontariato potranno essere ufficialmente riconosciute e certificate.
Si tratta di un passo importante per tutto il Terzo Settore e per le persone che dedicano tempo ed energie al bene comune. Un modo concreto per valorizzare l’esperienza maturata e dare visibilità al contributo di migliaia di cittadini attivi, tra cui tanti volontari di ANCoS APS in tutta Italia.
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Cosa prevede il decreto
Il provvedimento stabilisce che le esperienze di volontariato possono essere considerate parte integrante del percorso formativo e lavorativo della persona. Chi svolge attività in un ente iscritto al Registro Unico Nazionale del Terzo Settore (RUNTS) potrà ottenere un attestato ufficiale delle competenze sviluppate, come capacità organizzative, relazionali, gestionali o tecniche. L’attestazione avverrà secondo criteri omogenei, condivisi tra enti e istituzioni, per garantire la qualità e la credibilità del processo di riconoscimento.
Un tassello del sistema nazionale delle competenze
Il decreto rappresenta un passo in avanti nel percorso di costruzione di un sistema nazionale di certificazione delle competenze. In questo modo, il volontariato diventa parte integrante del lifelong learning, l’apprendimento lungo tutto l’arco della vita, riconoscendo che anche le esperienze non formali, come quelle svolte in ANCoS, possono contribuire alla crescita personale e civica.
Cosa significa per i volontari ANCoS
Per i tanti volontari ANCoS, questo riconoscimento è un segno di valorizzazione concreta. Chi ha dedicato tempo a progetti sociali, culturali o sportivi potrà ora documentare ufficialmente le competenze acquisite. Un’opportunità utile non solo per i più giovani, ma anche per gli over 60, che possono così vedere riconosciuto il valore del proprio impegno e trasmetterlo alle nuove generazioni.
Le associazioni come ANCoS APS saranno chiamati a collaborare con le istituzioni competenti per certificare in modo trasparente e uniforme le competenze dei propri volontari. Questo rafforza il ruolo delle associazioni come luoghi di formazione civica, oltre che di solidarietà.
Il decreto apre grandi opportunità, ma anche nuove sfide. Occorrerà sviluppare strumenti semplici per la registrazione delle esperienze, garantire la formazione dei tutor e valorizzare in modo uniforme le diverse realtà associative. ANCoS, da sempre attenta al riconoscimento del volontariato come risorsa per la comunità, continuerà a promuovere un percorso di crescita personale, inclusione e partecipazione attiva.